Trascrizione #61 – Liar (QUEEN)
1974 … il mio anno di nascita. Casualità vuole che i Queen diventeranno proprio la mia storica band di riferimento.
Liar è stata sicuramente una delle prime canzoni che ho ascoltato.
Era il 1986 e da poco avevo scoperto i Queen grazie a One Vision e We Are The Champions registrate su una cassetta che mi aveva passati mio fratello. Da quel momento tutte le paghette vennero reinvestite nell’acquisto degli LP dei Queen.
Il mio primo acquisto in assoluto fu Live at Wembley.
Cercavo infatti un disco in cui ci fossero quelle uniche due canzoni che conoscevo. Ovviamente mica sapevo di aver preso un disco Live, ero poco più che dodicenne.
Mi feci spiegare un po’ la cosa come funzionava e la volta successiva andai deciso per prendermi un LP in studio.
Tra i dischi disponibili scelsi Queen I. Non so cosa mi spinse a scegliere quel disco lì, forse la copertina.
Nonostante le sonorità fossero completamente diverse da quelle dei Queen targati anni ottanta, la cosa non mi turbò. Anzi. Il disco mi piacque tantissimo.
Ricordo di essere rimasto rapito da tutte quelle chitarre, dalla voce di Freddie, dai cori, dalla batteria potente di Roger e da John, il cui ruolo e la cui “grandezza” ho iniziato poi a comprendere solo successivamente.
Liar è un brano particolare. Non ha una struttura ben definita.
I brani dei Queen infatti diventeranno ben presto caratterizzati da una struttura più o meno sempre simile: ABABCB ovvero strofa, ritornello, strofa, ritornello, guitar solo di Brian May, uno special ed il ritornello finale.
Liar, come dicevo, non risponde a questo canone. Ci sono infatti varie sezioni.
Una prima difficoltà che ho incontrato nel trascrivere questo brano è quella relativa al Bpm di riferimento.
Negli anni settanta infatti non si suonava a clic, non c’erano quantizzazioni con griglie midi e roba simile. La conseguenza è un Bpm che varie in funzione del pathos del sezione del brano, fermo restando un groove solido e preciso.
Nella partitura ho riportato le variazioni di tempo principali tra le varie sezioni.
Altra cosa che mi ha fatto perdere qualche minuto in più si trova alla battuta n. 65.
Qui quei 4 geniacci inglesi ci hanno schiaffato una battuta con movimenti ternari ed una battuta con un fill di batteria, sempre con pronuncia ternaria.
Piccola curiosità: ascoltando la versione studio mi era sorto il dubbio che ci fosse un cambiamento di indicazione metrica, ma non ero sicurissimo. Allora sai cosa ho fatto? Sono andato ad ascoltare la versione Live.
Lì ho avuto la conferma. Roger Taylor infatti con il charleston indica chiaramente che il tempo è un 12/08. Geniali.
Subito dopo queste battute in tempo ternario, si torna in 4/4 e varia il feel del brano. Ho pensato di evidenziare questo cambio raddoppiando i BPM ed utilizzando valori delle figure doppi (non più sedicesimi ma ottavi).
Liar si caratterizza anche per la presenza di un assolo di basso.
L’assolo è particolare perché si poggia sostanzialmente su un ostinato, enfatizzato dal cambio di accordi sottostante. Anche i non bassisti credo abbiano apprezzato questo assolto, data la sua grande musicalità.
Come sempre, trascrivere questo brano è stata per me fonte di gran divertimento e di arricchimento. Sono sicuro che per te lo studio della partitura sarà altrettanto istruttiva e formativa.
Dettaglio trascrizione
Artista: Queen
Album: Queen
Brano: Liar
Anno di uscita: 1974
Versione: Studio
Bassista originario: John Deacon
Basso: 4 corde
Velocità: Non fisso
Tempo: 4/4
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