Suonare il Basso Elettrico (L#7): TECNICA PER LA MANO SINISTRA
Dopo l’articolo sulla tecnica per la mano destra, proseguiamo il percorso di chi vuole imparare a suonare il basso con la puntata dedicata alla mano sinistra, ovvero la mano che ha il compito di premere le corde sui tasti (infatti gli inglesi la definiscono genericamente come fretting hand).
Premetto subito che rispetto all’articolo precedente siamo difronte ad un argomento più lineare, con alcuni concetti ormai piuttosto consolidati, anche se non mancano dei punti su cui si riscontrano visioni diverse. Te ne parlerò nel corso dell’articolo.
Per comprendere il corretto funzionamento della mano sinistra ti invito a leggere tutto l’articolo. Il discorso infatti si sviluppa attraverso i diversi paragrafi, passo passo in modo progressivo.
Tra l’altro, a fine articolo ti lascio il link per scaricare Hand Control 2, la dispensa dedicata allo sviluppo della tecnica per la mano sinistra.
Postura braccio e mano
Senza andare a ripetere quanto già detto nell’articolo dedicato alla postura generale sullo strumento che trovi cliccando qui, come prima cosa è importante sottolineare di nuovo la rilevanza dell’uso della tracolla.
La tracolla infatti mantiene lo strumento nella posizione corretta e non impegna le mani ad evitare che il basso possa cadere.
Altra aspetto importante è che il basso non deve essere parallelo al nostro torace.
Nell’immagine ho rappresentato due rudimentali bassisti con il loro strumento, come se fossero visti dall’alto.
Nell’immagine OK, basso e torace formano un angolo, cosa che non accade nell’immagine NO.
Il motivo per cui la posizione NO è da considerarsi errata è presto detto.
Per portare la mano sulla tastiera, il braccio sinistro sarebbe costretto ad assumere una posizione scomoda, con la spalla spinta all’indietro.
La posizione corretta invece favorisce una forma arrotondata degli arti, evitando il formarsi di angoli troppo accentuati.
Spalla, braccio, avambraccio, polso, dita, tutto deve assumere una posizione armoniosa e tondeggiante.
Anche la mano segue questa semplice regola.
Per arrivare a posizionare correttamente la mano sulla tastiera inizia immaginando di tenere in mano un’arancia come nell’immagine qui sotto (ipotizza di essere tu che guardi la tua mano).
Come puoi osservare la mano avvolge l’arancia.
Ti faccio anche notare la posizione del pollice: è opposta alle quattro dita.
Ora sostituisci l’arancia con una matita.
Ovviamente per mantenere la matita dovrai aggiustare la posizione delle dita, ora allineate. Ma mi raccomando, mantieni la posizione del pollice e la forma arrotondata/arcuata delle dita.
Ecco, questa è la posizione che dovrai riportare sulla tastiera del basso.
Per farlo inizia partendo dalla posizione rilassata del braccio verso il basso.
Poi porta verso l’alto il braccio e ruota la posizione della mano come nell’immagine dell’arancia/matita. Posiziona il pollice dietro il manico (sempre tra medio ed anulare) e le quattro dita sulla prima corda, come se fosse la matita.
Il punto di contatto tra le dita, le corde e la tastiera è in prossimità del tasto, ma non sul tasto.
Ti aiuto con una immagine (i pallini rappresentano i polpastrelli che premono sulle corde):
Come nel caso della mano destra, la parte del dito che preme la corda è la parte alta del polpastrello, ovvero quella più dura. Evita di utilizzare la parte morbida, come se dovessi prendere le impronte digitali.
Codifica delle dita
Una breve considerazione sulla codifica data alle dita in ambito internazionale.
Nell’immagine precedente ho utilizzato dei numeri. Infatti è ormai consolidato l’utilizzo dei numeri al posto delle iniziali di ogni dito o peggio ancora al nome intero, secondo questa codifica:
- indice = dito n.1
- medio = dito n.2
- anulare = dito n.3
- mignolo = dito n.4
Quindi in questo articolo ed in altri sentirai parlare di dito 1 o dito 4, per esempio. Ora sai a cosa si fa riferimento.
Errori da evitare
Arrivati a questo punto, inizio con il sottolineare un paio di errori di posizionamento della mano e delle dita, da evitare.
Il primo errore è quello di mettere le dita in posizione diagonale rispetto ai tasti.
In questa posizione il problema è la mobilità delle dita.
Molto spesso questa posizione delle dita è determinata da quella del gomito. Se è troppo attaccato al busto le dita per forza di cose saranno diagonali. Prova ad a lasciare spazio tra il gomito ed il torace e vedrai che le dita assumeranno la posizione corretta.
Il secondo errore è quello di non lasciare aria tra l’interno della mano ed il bordo del manico.
Una mano attaccata al manico (come nell’immagine II) costringe le dita ad un lavoro impossibile. In quella posizione infatti non ti sarà possibile allargarle e muoverle. Non ti sarà possibile neanche suonare sulle prime corde.
Quanta forza/pressione serve per premere le corde?
Riguardo questo aspetto, credo sia importante fare una premessa che riguarda lo strumento.
Il basso per rendere al meglio ha bisogno di un set-up.
Fare un messa a punto dello strumento significa, tra l’altro, regolare l’action delle corde.
Senza andare nel dettaglio (se sei interessato ad un articolo sul setup lascia un commento qui sotto), in soldoni l’action è la distanza tra le corde e la tastiera.
Uno strumento con un action esagerata risulterà poco suonabile, proprio a causa della necessità di fare molta forza sulla corda affinché questa possa essere schiacciata sul manico.
Quindi partiamo ipotizzando che il tuo strumento sia ben settato ed abbia una buona action.
La forza che dovrai imprimere alle dita affinché schiaccino la corda sulla tastiera non è quantificabile a priori, se non ricorrendo a termini generici tipo “forte, ma non troppo” oppure “quanto basta“.
La soluzione che ti propongo in questo articolo invece è empirica e deriva ancora una volta da un consiglio di Gary Willis.
Supponi di voler far suonare la prima corda al quinto tasto.
Inizia premendo la corda con un forza tale che il suono si possa sentire pulito, senza strane risonanze o frizioni di corda sui tasti/tastiera.
Per capirci, questo di seguito è un audio che contiene prima la nota pulita e poi una sporca:
A questo punto rilascia la forza che stai applicando gradualmente fino a quando la corda non vibrerà più.
Ecco, questo è il punto limite.
Ora torna ad applicare quel tanto di forza utile a far risuonare per bene la corda.
Ripeti questa prova più volte in modo che il tuo cervello possa memorizzare la forza da imprimere alla pressione delle dita.
Questo suggerimento di Willis è finalizzato ad evitare che l’applicazione di una forza eccessiva possa portarti a stancare il braccio o peggio ancora ad infortunarti ed ad avere problemi muscolari e articolari.
Inoltre, l’applicazione di una pressione eccessiva rappresenta un limite tecnico che incide negativamente sull’efficienza motoria, oltre a rappresentare un inutile dispendio di energie, visto che puoi raggiungere lo stesso scopo con meno pressione e quindi meno energia.
Ovviamente la pratica ed il suonare ti aiuterà ad auto regolarti.
Facciamo pratica
Bene. Fino a questo punto abbiamo osservato come posizionare la mano e le dita. Abbiamo anche analizzato gli errori da evitare (tra poco te ne indicherò un altro).Ora sei pronto per iniziare a suonare il basso.
Il primo esercizio che ti propongo è il classico 1 2 3 4.
Con questa piccola serie numerica si indica semplicemente l’ordine con cui le dita andranno a premere sui tasti.
Inizia posizionando l’indice sulla prima corda al nono tasto (ti ricordo che l’indice è il dito 1).
Rispettando la sequenza indicata avrai che:
- il dito 1 è sul nono tasto
- il dito 2 sul decimo
- il dito 3 sull’undicesimo
- il dito 4 sul dodicesimo
Ecco quindi che stai sviluppando la sequenza 1 2 3 4 sulla prima corda.
IMPORTANTE: quando premi un dito, quello precedete deve rimanere in posizione continuando a fare pressione sulla corda.
Quindi, ad esempio, se stai utilizzando il dito 3, le dita 1 e 2 devono restare in posizione.
Quindi, dito 1, nono tasto, quarta corda e pizzichi con l’indice della mano destra così come hai imparato dell’articolo precedente.
Poi abbassi il dito 2 sul tasto dieci e pizzichi con il medio della destra, e via di seguito per le altre dita, mantenendo l’alternanza indice-medio della mano destra.
Se sei agli inizi, concentrati solo su questo movimento e sulla coordinazione con la mano destra. Non preoccuparti ancora di andare a tempo, non utilizzare ancora il metronomo.
Una volta acquisita dimestichezza puoi ripetere lo stesso esercizio spostandoti un tasto indietro (sul tasto 8) e ripetere la sequenza 1 2 3 4.
Volendo puoi arrivare fino al primo tasto, ma devi sapere che sui primi tasti dovrai fare più pratica per allargare le dita.
Un ulteriore passo avanti puoi farlo passando alla corda successiva (la seconda). E poi proseguire anche sulle altre corde.
Già solo questo esercizio, corda per corda, è sufficiente a sviluppare una buona tecnica di base.
Se vuoi un’intera dispensa dedicata allo sviluppo graduale della tecnica per la mano sinistra puoi scaricare HAND CONTROL 2.
Si tratta di un piccolo manuale su donazione libera.
Si, proprio così. Decidi tu quanto donare. Non c’è un importo predefinito, potrai impostare la cifra che ritieni più adatta.
Qui sotto puoi scaricare un estratto, mentre a fine articolo ti lascio i riferimenti per scaricare la dispensa.
STOP alle dita volanti.
Attenzione: le dita che sono in attesa di suonare non devono essere volanti.
Se osservi l’immagine NO, il dito 1 preme il tasto, il 2 è vicino alla tastiera, mentre il 3 ed il 4 si allontanano sempre di più (specie il mignolo).
Come puoi facilmente immaginare questo significa che quando le dita saranno chiamate a premere le corde dovranno impiegare più tempo per arrivare sulla tastiera.
Nell’immagine SI la mano è in posizione corretta e le dita sono tutte sulla tastiera. Ti basterà sollevare di volta in volta di mezzo centimetro le dita che non devono suonare per mantenere sempre un posizione efficace.
Un dito, un tasto: è una regola ferrea?
Sia per suonare il basso, ma anche per suonare la chitarra, si parla spesso della regola che gli inglesi definiscono one finger-one fret, ovvero l’utilizzo di un solo dito per tasto.
In altri termini questo significa che nell’esecuzione di un fraseggio melodico in verticale sulla tastiera, ogni dito avrà in gestione (per così dire) un tasto.
Abbiamo appena visto, ad esempio, che nell’esercizio 1 2 3 4 il dito 1 suona lo stesso tasto per tutte le corde. Lo stesso possiamo dire per il dito 2 e via di seguito.
Sicuramente questa regola semplifica mentalmente il lavoro. Il cervello acquisisce la consapevolezza che ogni dito seguito in verticale il tasto, senza possibilità di errore.
Tuttavia (e qui subentra la visione alternativa) alcuni sostengono che l’applicazione ferrea di questa regola renderebbe poco efficace la diteggiatura di alcuni fraseggi.
La soluzione in questi casi è quella di utilizzare dita diverse sullo stesso tasto.
Il tipico caso in cui si infrange la regola one finger-one fret lo puoi osservare in quei bassisti che utilizzano una mano sinistra più raccolta, specie nella parte iniziale della tastiera, la dove i tasti sono più distanti.
In pratica si utilizzano indice e mignolo per suonare su una distanza di tre tasti, invece di quattro.
Nell’immagine A il dito 1 è sul terzo tasto e la mano è nella posizione allargata, arrivando a coprire 4 tasti (one finger-one fret).
Nell’immagine B invece, il dito 1 è sul terzo tasto, ma il mignolo arriva al quinto tasto e non al sesto, coprendo solo 3 tasti.
In sostanza, in quest’ultimo caso, la tecnica impiegata è quella derivante dal contrabbasso (dal metodo Simandl), in cui ad inizio tastiera è praticamente impossibile coprire la distanza di ipotetici quattro tasti e si utilizzano le dita 1, 2 e 4 (da notare che il dito 3 preme la corda insieme al 4).
Okay Max, ma allora cosa devo fare? Come mi devo comportare?
Una risposta univoca e valida in assoluto probabilmente non esiste.
Credo che la cosa più sensata sia quella di provare e applicare la soluzione che per te risulta essere più efficace e comoda, anche in base a cosa stai suonando, a che tipo di linea melodica devi eseguire.
Quello che ci deve guidare è sempre l’obiettivo di essere noi a comandare lo strumento o non il contrario.
Personalmente trovo che alcune figurazioni non siano l’ideale da suonare con l’impostazione un dito-un tasto. I primi esempi che mi vengono in mente sono tonica-quinta o tonica ottava.
Sicuramente accumulare esperienza suonando ed esercitandoti ti sarà di aiuto e ti farà comprendere, anche da solo, quando è il caso di utilizzare una tecnica e quando un’altra.
Mano ballerina: errore o falso problema?
La questione della mano ballerina è concettualmente legato al punto appena esaminato qui su.
Inizio subito con lo specificare cosa intendo per mano ballerina.
Supponiamo di eseguire ancora il nostro esercizio 1 2 3 4 in una porzione di manico ben definita. Diciamo a partire dal terzo tasto, fino al sesto (l’area evidenziata in foto).
Con la mano ferma, abbiamo detto che ogni dito suona un tasto ed il movimento della mano è verticale (si passa da una corda ad un altra eseguendo sempre la stessa alternanza delle dita).
L’applicazione rigida della tecnica un dito un tasto prevede l’allargamento delle dita in modo che la mano mantenga sempre la stessa posizione, muovendosi solo in verticale.
Tuttavia, quando vai a posizionare sulla tastiera il dito 3 e soprattutto il 4 noterai che queste dita tendono a tirarsi dietro le altre due, facendole scivolare fuori tasto di competenza.
Il punto è proprio questo: assecondare la natura della mano o forzare l’allargamento delle dita?
Partendo dal presupposto che vogliamo coprire la stessa area di riferimento (dal terzo tasto al sesto), assecondare la posizione naturale delle dita, senza forzare un allargamento eccessivo, determina la necessità di muovere la mano anche in orizzontale in modo da poter raggiungere con il dito 3 ed il dito 4 i tasti di competenza, ovvero il quinto ed il sesto (dito 1 e 2 ovviamente si troverebbero leggermente fuori posizione rispetto al tasto di competenza, terzo e quarto).
Bene.
Alcuni ritengono che questo sia un errore, un movimento inutile che riduce l’efficacia tecnica delle dita.
Dall’altro lato si trovano coloro che ritengono invece controproducente ricorrere ad allargamenti esagerati delle dita della mano sinistra e che non ci sia nulla di male nel far scivolare la mano orizzontalmente con dei piccoli movimenti di aggiustamento.
Qual è quindi l’impostazione corretta?
Anche in questo caso credo che molto dipenda dalla propria situazione, da quello che si vuole suonare e da come si vuole suonare. Anche la propria conformazione fisica gioca un ruolo importante.
Ancora una volta l’esperienza la farà da padrona. Suona e se puoi fatti guidare da un bravo insegnante.
Muting
Nell’articolo sulla tecnica per la mano destra ho fatto riferimento al discorso del muting delle corde. Ti avevo anticipato che il grosso del lavoro è svolto dalla mano destra, ma la mano sinistra è di aiuto e completamento.
In sostanza, le dita della mano sinistra vengono utilizzate anche per stoppare le corde che non devono suonare.
Questa più che una tecnica vera e propria che risponde a regole precise, la considero più una sorta di sensibilità che si acquisisce con il tempo, con l’esperienza.
Sebbene non sia possibile in un articolo descrivere nel dettaglio questo aspetto (e forse neanche necessario) mi interessava però sottolineare l’importanza della ricerca di un suono pulito, senza risonanze strane e suoni non voluti.
Se vuoi affrontare con me gratuitamente questo punto o qualsiasi altro punto dell’articolo, puoi contattarmi compilando il form qui sotto. Potremo organizzare un appuntamento e fare anche una videochiamata.
Hand Control 2
Dispensa dedicata allo sviluppo e miglioramento della tecnica per la mano sinistra per suonare il basso elettrico.
La dispensa è divisa in due parti.
La Parte I è concepita per creare le fondamenta della tecnica, con 7 Step che progressivamente ti porteranno a posizionare ed utilizzare correttamente le dita. Tutto in modo semplice e lineare.
Nella Parte II potrai consolidare e sviluppare ulteriormente la tecnica, con 24 combinazioni per esercitarti. Ogni combinazione è proposta in 4 possibili variazioni.
Nella dispensa troverai tutto quello che serve per affrontare lo studio anche da autodidatta, ma se vuoi puoi anche contattarmi per ricevere supporto in videochiamata.
Come indicato poco più su, la dispensa è scaricabile su donazione. Non c’è un importo prefissato. Decidi tu quanto riconosce per il mio lavoro.
Non ti resta che scaricarla e iniziare subito ad esercitarti.
Conclusioni
In questo articolo abbiamo esaminato tutti gli aspetti che riguardano la tecnica della mano sinistra per suonare il basso.
Hai potuto leggere di diverse tecniche e diverse considerazioni. Lo scopo è farti avere conoscenza di più o meno tutto ciò che caratterizza la tecnica della mano sinistra, fermo restando che l’esperienza ed un buon maestro non potranno mai essere sostituiti da un articolo scritto.
Quanto riportato vuole essere uno stimolo a suonare e soprattutto sperimentare, provare.
Anche perché di tecnica possiamo parlarne all’infinito: questo è corretto, questo no, qui fai così, qui fai colà …. poi arriva lui è mette le mani sul basso così … e suona da paura!
Buon divertimento … dimenticavo … se l’articolo ti è piaciuto ti chiedo di condividerlo con il tasto Facebook qui di fianco e magari lasciando un commento qui in basso. Ti ringrazio.