Registrarsi è importante? … SI … ma PERCHE’?
In tanti, o forse sarebbe meglio dire tutti, sottolineano l’importanza di registrarsi.
Premetto che anche io, nel mio piccolo, ritengo che registrarsi sia di fondamentale importanza.
Altra premessa è che in questo articolo non faccio alcun riferimento a come si fa tecnicamente per registrarsi (magari te ne parlerò in un altro articolo).
Ok.
Ma perché è importante registrarsi? Si certo, per sentire se ci sono errori … ma solo per questo?
Una volta che mi son registrato cosa faccio? Come utilizzo la registrazione per trarne spunti e indicazioni per migliorare?
Per cercare di rispondere a queste domande ti riporto qui di seguito un estratto del libro “Primacy of the ear” di Ran Blake, da me tradotto, adattato ed integrato in base a ciò che mi ha trasmesso la lettura.
Blake è un pianista, insegnante presso la Boston’s New England Consevatory of Music. Pertanto, sebbene si tratti di un testo pensato da un pianista, il libro si adatta a tutti i tipi di strumenti e musicisti. Alcuni passaggi sono veramente interessanti. La parte relativa all’importanza di registrarsi è sicuramente uno di questi.
Andiamo a vedere cosa dice l’autore e cosa mi ha insegnato questo libro.
Come approcciarsi alla registrazione
Registrarsi periodicamente è sicuramente una buona idea.
Essere consapevole del livello a cui sei arrivato è estremamente importante prima di prendere qualsiasi decisione sul tuo futuro da musicista.
La prima cosa da fare è quindi certamente quella di registrarti, sia che tu ti stia esibendo in pubblico, sperimentando qualche cosa di nuovo o semplicemente esercitando.
Registrarsi oggi è veramente alla portata di tutti. E’ sufficiente anche un semplice smartphone di ultima generazione.
Questa facilità di accesso al mondo dell’home recording non deve però farti pensare che basti una registrazione qualsiasi, tanto per fare.
Devi registrarti “at your best”!
Significa che la tua performance e la qualità della tua registrazione devono essere al TOP, sempre considerando le tue possibilità (ancora una volta sforzati di non correre a cercare una nuova scheda audio o nuovo pre-amplificatore).
Supponiamo che tu abbia deciso che la prossima domenica registrerai cinque brani del tuo repertorio.
Presumendo che ormai tu conosca alla perfezione i brani, la sera prima prepara tutto l’occorrente che ti servirà per registrarti e vai a letto presto.
Alzati con calma, fai la tua colazione preferita, fai una bella doccia rilassante … ormai è troppo tardi per ripassare quel fill complicato o quel frammento di scala troppo articolato.
Se puoi, isolati in una stanza tutta per te e metti il telefono in modalità aereo. Silenzio.
Fai un pochino di riscaldamento e respira profondamente.
Ovviamente sto volutamente romanzando ed esagerando la cosa.
L’intento è quello di trasmetterti l’importanza che devi attribuire al processo di registrazione. Solo in questo modo potrai veramente capire a che punto sei e trarre insegnamenti e spunti dalla tua sessione di registrazione.
Perché è importante!
Se ascolti una registrazione di una tua performance e tutto quello che ascolti ti piace da morire o, al contrario, odi tutto ciò che ascolti, cerca di andare oltre. Distaccati dall’idea che sei tu a suonare e ascolta con la maggior possibile obiettività.
Devi essere in grado di identificare ciò che c’è di bello e di cattivo nella tua registrazione, questo perché l’obiettivo è migliorare, alimentando il “bello” e scartando il “brutto”.
Altrettanto importante è cercare di individuare delle opportunità per crescere e sviluppare il proprio playing. Registrarsi è appunto una occasione per migliorare.
Utilizzare un diario può essere di grande aiuto in questo caso.
Ascolta la tua performance e annota dettagliatamente cosa c’è di buono e cosa invece vorresti modificare. Fai attenzione a cercare di descrivere per bene tutto, punti positivi e punti negativi.
Continuando a fare registrazioni periodicamente, finirai per pensare sempre di più a quello che avresti potuto fare in modo differente e quindi a prendere nota di cose nuove da studiare e provare.
Non limitarti solo ad annotare che odi quel fill, quella frase o il tuo timig.
Quando noti una imprecisione, una cosa che non ti piace, cerca di trasformarla in una opportunità. Non risolvere semplicemente pensando di non essere capace, di non avere talento. Quando ascolti qualche cosa che non ti piace, sforzati per esempio di pensare come potresti essere più preciso, cosa potresti fare per migliorare. Se stai componendo musica tua, sforzati di pensare come potresti essere più creativo.
Ran Blake, come detto, sottolinea più volte l’importanza di utilizzare un diario musicale dove appuntare anche domande, riflessioni ed il lavoro che si sta facendo per crescere e migliorare.
Ecco alcune domande tratte da quelle che realmente si è appuntato uno studente di Blake.
Ho trovato queste domande veramente di aiuto. Sono un ottimo spunto per focalizzare l’attenzione su aspetti specifici del proprio percorso musicale:
- com’è il mio sound? Mi piace? Cosa posso fare per migliorarlo (senza cambiare strumentazione)?
- com’è il mio timing? Il mio ritmo?
- che tipo di figurazioni ritmiche sto usando maggiormente?
- sto usando in modo efficace la dinamica?
- sto andando un pochino a casaccio oppure sto “lavorando” con un chiaro percorso musicale?
- ci sono elementi del mio stile influenzati da altri artisti e, se si, in che modo li sto facendo miei? Come li sto incorporando nel mio suonare?
- Che elementi del mio stile sono unici?
- Quali aspetti del mio stile vorrei cambiare ed in che modo?
Altri quesiti proposti dallo stesso Blacke sono:
- c’è qualche limite particolare che blocca la mia crescita musicale?
- qual’è il mio punto di forza maggiore?
Ancora un paio di suggerimenti dell’autore:
- che musica stai ascoltando prevalentemente in questo periodo? Questi ascolti fanno parte del tuo progetto di crescita musicale a medio e lungo termine?
- quanto influisce il giudizio degli altri nelle tue scelte musicali?
Conclusioni
Come vedi la registrazione delle proprie esecuzioni è la base da cui partire per intraprendere un serio ed importante percorso di crescita, che non è fatto solo di cambio della strumentazione.
La registrazione e l’uso di un diario di bordo sono gli ingredienti principali per crescere e migliorare.
Lo stesso Scott Devine, che prendo spesso ad esempio essendo stato iscritto alla sua Accademia online per diversi anni, utilizza gli stessi concetti.
Ti propone infatti di pubblicare le tue registrazioni e tenere un diario (denominato Practice Log) da pubblicare all’interno del forum dell’Accademy.
E tu solitamente registri le tue sessioni di pratica? Tieni degli appunti relativi ai tuoi obiettivi e al tuo percorso?
Fammelo sapere lasciando un commento qui in basso.