Com’è fatta una canzone: “Non è mai un errore” (Raf)
Intro
Molti di voi mi hanno chiesto degli approfondimenti sui brani oggetto di trascrizione.
Ho pensato di affrontare questi approfondimenti seguendo quello che trovo essere il miglior approccio concettuale per noi bassisti, partendo dai tre pilastri su cui si poggia una linea di basso:
- ritmica
- armonia
- dinamica (intesa come insieme di soluzioni tecniche ed esecutive che contribuiscono a colorare la linea di basso)
Tra i tre pilastri, non a caso il primo è la ritmica. Solo dopo aver definito l’impostazione ritmica della linea andremo a considerare gli aspetti armonici.
Più volte Scott Devine nei suoi video sottolinea l’importanza di questo tipo di impostazione.
La Ritmica
Non possiamo analizzare una linea di basso senza considerare cosa fa il nostro fratello batterista.
In questo caso siamo di fronte al più classico dei tum – cha – tum tum -cha.
Una sola piccola variazione viene inserita nel ritornello, dove la cassa sul battere del terzo movimento si anticipa sul ultimo sedicesimo del secondo movimento. Più difficile a dirsi che a farsi (nel podcast potrai anche ascoltare ciò di cui si parla in questa riproposizione testuale).
Cosa fa il basso
La linea di basso deve tutto alla sua articolazione ritmica.
“Non è mai un errore” infatti non presenta grosse difficoltà o particolari elementi esecutivi. Quello che mi piace farti osservare è come la linea sia caratterizzata da una specie di crescendo ritmico. Si inizia con note lunghe per poi arrivare ad un più serrato scorrere di ottavi.
Interessante infine osservare anche come il basso spesso lasci respirare il rullante, non coprendone i colpi con altre note.
L’armonia
La Strofa
Vediamo ora quali sono gli accordi e cerchiamo di capire come gira il tutto.
La strofa si compone dei seguenti accordi in forma base:
Per poter comprendere cosa accade armonicamente andiamo ad individuare la funzione degli accordi in relazione alla tonalità del brano.
Siamo in F.
Questo significa che possiamo riscrivere la progressione armonica evidenziando in rosso la funzione dei singoli accordi:
Viene quindi fuori la seguente progressione armonica
Questa progressione armonica è utilizzatissima nella musica pop non solo italiana.
Cerchiamo di capire da cosa deriva questo suo grande utilizzo.
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Prima osservazione
La progressione contiene tutti e tre gli accordi principali della scala (il I, il IV ed il V grado). Questi accordi infatti contengono tutte le note della scala.
In sostanza, con questi 3 accordi potremmo andare ad armonizzare l’intera melodia del brano.
Il terzo accordo è quello costruito sul secondo grado (Gm). Si tratta di un accordo di area di sottodominante (quella “sotto” il comando, per così dire, del IV grado).
Quindi: la progressione inizia con l’accordo di Tonica per poi iniziare una specie di percorso che porta la tensione armonica ad aumentare man mano, fino ad arrivare al culmine con l’accordo di dominante (V) che risolve nuovamente sul primo grado, in quella che potremmo chiamare cadenza principe della musica occidentale. La cadenza V – I non a caso è definita come cadenza perfetta.
Quindi la progressione I – IV – ii – V è armonicamente molto forte ed è molto molto orecchiabile.
Ecco spiegato il motivo per cui il suo utilizzo nella musica pop è così frequente.
E’ più facile empatizzare immediatamente con questi accordi, posti in questa sequenza, non trovi?
Altre considerazioni
La sequenza I – IV – ii – V, se fai attenzione, in pratica è una specie di giro di C, dove al posto del Am (vi grado, area di tonica) troviamo il F (IV grado, sottodominante). Quindi si sostituisce un accordo senza grande tensione (il vi grado, appunto) con uno che invece porta il brano a muoversi (IV grado).
Un’altra osservazione che mi sento di fare è relativa all’importanza del voicing degli accordi e delle eventuali estensioni scelte.
In realtà il Bb è un Bbsus2. Inoltre il C viene spesso proposto nella classicissima forma Csus4 seguito subito dal C.
Stesso discorso si può fare per l’uso del Gm 4/7 del ritornello. Un accordo che rende l’armonia del ritornello molto più interessante a mio avviso.
Il Ritornello
Vediamo gli accordi del ritornello quali sono:
La caratteristica che salta agli occhi immediatamente per il ritornello è relativa all’uso del vi grado minore come primo accordo.
Siamo sempre in area di tonica, ma chiaramente l’uso di un accordo minore, seguito, per altro, da un altro accordo minore, dona al ritornello un sapore chiaramente minore.
L’uso del vi grado al posto della Tonica lo spiegherei legandolo all’intenzione dell’arrangiatore di dare al brano impatto emozionale. La cadenza V – vi che viene a crearsi con il ripetersi dei ritornelli (il brano in sostanza gira tutto intorno al ritornello, ripetuto molte volte all’interno del brano, anche consecutivamente) è una cadenza di inganno. L’orecchio dopo il V grado si aspetta il I ed invece si ritrova il vi minore. Questo crea sorpresa e muove il brano.
Conclusioni e Download
Ti lascio qui in basso tutto il materiale per suonare il brano. La trascrizione classica e la trascrizione con TAB. Inoltre ti lascio ascoltare tramite il video di Youtube la linea di basso suonata sulla drum&piano track e la base minus one da scaricare per suonarci su.
(Per avviare il download della base minus one clicca qui sotto. Ti si aprirà un’altra pagina con un player. Potrai direttamente ascoltare la base da lì, oppure clicca sui tre puntini sulla destra così potrai scaricarla).
Non è mai un errore – Base minus one
Non è mai un errore – Trascrizione
Non è mai un errore – Trascrizione + TAB
Non è mai un errore – Accordi e Drum chart
Spero che questo articolo ti sia utile.
Non vuole essere una lezione (non ho titoli per ergermi a maestro). Sono solo considerazioni personali basate su ciò che ho appreso nel corso della mia esperienza e dei miei studi.
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