Suonare il Basso Elettrico (L#2): COME ACCORDARLO.
Prima di iniziare a suonare il basso è fondamentale procedere con l’accordatura dello strumento.
Questa dovrà diventare un’abitudine importantissima, da molti sottovalutata.
Uno strumento accordato incide postivamente sulla tua performance e su come viene percepito il tuo suono. Un musicista professionale si accerta sempre di essere accordato prima di iniziare a suonare.
Esistono sostanzialmente tre modi di accordare il basso elettrico:
- Con un accordatore elettronico;
- Ad orecchio sfruttando la consonanza di note su corde diverse;
- Ad orecchio sfruttando gli armonici naturali.
Il metodo più semplice, sicuro ed efficace è quello di accordare con l’ausilio di un accordatore elettronico.
Tuttavia è molto utile imparare anche ad accordare il basso ad orecchio.
Ad esempio potrebbe capitarti di non avere a disposizione un accordatore.
Inoltre, cosa ancora più rilevante, accordare ad orecchio è un grandissimo esercizio per sviluppare l’ascolto critico e migliorare il tuo orecchio musicale ed è anche un modo per iniziare a comprendere le geometrie della tastiera.
Tra i due metodi ad orecchio quello più efficace è probabilmente il terzo. Questo perché attraverso gli armonici puoi ottenere dei suoni più acuti e quindi più facili da “valutare”.
Entrambi i metodi ad orecchio richiedono un minimo di consapevolezza nella tecnica delle mani al fine di produrre il suono delle corde.
Iniziamo però dal metodo più immediato e semplice.
1. Accordare il basso con accordatore elettronico
L’impiego di un accordatore elettronico è certamente il metodo per accordare il basso più semplice, efficace, veloce e sicuro.
In commercio esistono diversi tipi di accordatore. Analogici, digitali, sotto forma di app per smartphone e tablet e software.
Indipendentemente dalla tipologia di accordatore, il suo funzionamento è sostanzialmente identico.
Per comprendere come funziona un accordatore dai uno sguardo all’immagine qui di seguito:
Questo nell’immagine è un accordatore software molto basilare (è preso dal plugin Parallax della NeuralDSP).
La linea orizzontale rappresenta la “scala di frequenze” lungo la quale oscillerà un cursore (in questo caso rappresentato da una piccola sfera), che starà a rappresentare il vecchio ago analogico del vu meter.
In tutti gli accordatori la frequenza corretta è situata esattamente al centro.
In altri accordatori invece di una linea orizzontale potresti avere un semicerchio. Ovviamente è solo un questione visiva. Nella sostanza non cambia nulla.
A questo punto prendi il basso, collegalo all’accordatore con un cavo e suona con la mano destra la corda più sottile (la prima dal basso). Mi raccomando: dovrai fare in modo che vibri solo la corda che ti interessa accordare.
Questa corda, come vedremo più in dettaglio successivamente, è un SOL.
Nel caso in cui la nota suonata dovesse produrre una frequenza più bassa di quella corretta (intonata) si dice che la nota è calante e il cursore si posizionerà sulla parte sinistra della linea (o del semicerchio). Per accordare dovrai quindi far “salire” la nota, ovvero dovrai aumentare l’altezza in frequenza della nota.
Per ottenere una nota più alta ti basterà avvitare la chiavetta in corrispondenza della corda suonata fino a quando il cursore non si sarà posizionato al centro.
Viceversa, se la nota suonata dovesse far spostare il cursore sul lato destro (come nell’immagine in alto) sarai di fronte ad una nota crescente. Per accordare bisognerà far calare l’altezza della nota.
Ovviamente in questo caso dovrai girare la chiavetta del SOL come se volessi svitarla.
Più difficile a scriversi che a farsi.
Gli accordatori moderni infatti avranno una serie di indicatori visivi, fatti di icone e led luminosi che ti forniranno una vera e propria guida.
Se ad esempio la nota è calante, l’accordatore ti indicherà la “direzione” verso cui dovrai far andare il cursore per accordare correttamente.
Inoltre, gli accordatori ormai riconoscono da soli che nota stai suonando, senza bisogno di impostare nulla.
Procedi così suonando le corde a vuoto (cioè senza utilizzare la mano sinistra), una per volta, fino ad ottenere una perfetta intonazione.
Iniziando dalla corda più sottile e procedendo verso quella più grossa dovrai ottenere rispettivamente queste note:
1a CORDA | 2a CORDA | 3a CORDA | 4a CORDA |
SOL | RE | LA | MI |
Da notare che gli accordatori sono ormai tutti preimpostati per intonare gli strumenti a 440 Hz, che è la frequenza di vibrazione del LA3.
Volendo potresti anche modificare questo parametro.
Giusto per completezza ti segnalo infatti che esiste una teoria in base alla quale, per ottenere una maggior sintonia con il nostro corpo, si dovrebbe intonare gli strumenti a 432 Hz e non a 440 Hz (se vuoi approfondire questo argomento cerca pure su Google, il web è pieno di informazioni a riguardo).
Accordatura ad orecchio
Passiamo ora a vedere come si fa per accordare il basso ad orecchio.
Prima di andare nel dettaglio, facciamo una premessa generale.
I battimenti
Entrambi i sistemi ad orecchio si basano sul concetto di battimenti.
Senza addentrami in questioni di fisica (che non è il mio campo) ti basterà considerare che il fenomeno dei battimenti è facilmente riscontrabile facendo vibrare contemporaneamente due corde che producono la stessa nota con una leggera differenza in frequenza una dall’altra. In pratica stiamo parlando proprio del caso di uno strumento non perfettamente accordato.
Quello che accade è che all’inizio i due suoni arriveranno al tuo orecchio nella stessa fase di vibrazione, ma subito dopo le due vibrazioni saranno invece in fase opposta.
Successivamente le vibrazioni si rimetteranno di nuovo gradatamente in fase e l’orecchio riceverà nuovamente due suoni concordi.
Nei battimenti quindi si avrà, ad intervalli uguali, un susseguirsi di periodici rinforzamenti e indebolimenti.
Ma facciamo un esempio pratico.
Ascolta l’audio qui di seguito. Si tratta di due Sol della stessa altezza, suonati su due corde diverse (non preoccuparti, continua a leggere e tutto diventerà più chiaro).
Nel primo audio puoi ascoltare questi due Sol non perfettamente accordati (uno avrà un’altezza leggermente diversa dall’altra):
Il secondo audio si riferisce invece ai due Sol perfettamente consonanti.
Come puoi facilmente osservare, nel primo audio si sente un suono ondulante (sono i battimenti) e questo è indice di corde non intonate/accordate (quando arriverai a leggere ed ascoltare gli audio nella sezione degli armonici il fenomeno risulterà ancora più evidente).
Nel secondo audio invece il suono è lineare, privo di quell’effetto ondulante. Questo è l’obiettivo da raggiungere nell’accordatura.
Questo fenomeno è visibile anche graficamente:
In alto la forma d’onda è perfettamente lineare, sinonimo di assenza di battimenti. Nella forma d’onda di sotto invece si formano delle oscillazioni. I battimenti, appunto.
Andiamo ora a vedere come procedere nella pratica.
2. Accordatura ad orecchio: consonanza tra due corde
Accordare la corda SOL (G)
Iniziamo dalla corda più acuta (alta).
Come detto in precedenza, questa è definita appunto prima corda e corrisponde alla nota SOL (che nell’immagine qui in basso è indicata con la nomenclatura inglese, G):
Per accordare la corda del SOL abbiamo bisogno di un aiuto esterno.
Potremmo ad esempio chiedere ad un altro musicista.
Piccola nota: in questa fase di apprendimento e di sviluppo dell’orecchio, potrai utilizzare l’accordatore per fare un check finale, per verificare se effettivamente sei riuscito ad accordare correttamente.
Come già detto in precedenza, per accordare dovrai ruotare la chiavetta sulla paletta corrispondente alla corda SOL fino a raggiungere la corretta intonazione (ricorda: avvitando fai salire la frequenza, svitando la fai diminuire).
Una volta accordato il SOL possiamo passare alla corda successiva, il RE.
Per iniziare comunque ti aiuto io. Qui di seguito puoi accordarti ascoltando il SOL intonato:
Per accordarti il suono dovrà essere privo di battimenti.
Accordare la corda RE (D)
Si tratta della seconda corda e si procede nel modo seguente.
Suona la corda SOL a vuoto (quella accordata in precedenza) e poi sovrapponi il suono della corda RE suonata al quinto tasto. Quello che si ottiene in questo modo è un altro SOL.
Trattandosi della stessa nota alla stessa altezza di quella della prima corda a vuoto, sovrapponendo i due suoni questi dovranno essere uguali (privi di battimenti).
Quindi lasciando vibrare le corde, gira la chiavetta del RE (magari con la mano destra) fino a rendere i due suoni uguali.
Mi raccomando non confonderti.
Utilizziamo la nota SOL per accordare la corda RE.
Probabilmente ti serviranno più tentativi. Non ti preoccupare, è normale. Con il tempo diventerà molto più semplice e veloce.
Accordare la corda LA (A)
Passiamo alla terza corda.
Il processo da seguire è lo stesso utilizzato per la corda RE.
Facciamo risuonare la seconda corda a vuoto e la terza al quinto tasto. Si tratta di due RE che dovranno ovviamente coincidere in altezza.
Una volta accordato il LA, meglio fare nuovamente un controllo anche sul RE, prima di passare alla quarta corda.
Acordare la corda MI (E)
Siamo arrivati alla quarta corda.
Segui ancora lo stesso sistema. Terza corda suonata a vuoto e prima suonata al quinto tasto. Si tratterà di due note LA.
Cerca di essere il più attento ed accurato possibile.
Ovviamente, considerato il sistema che si utilizza per accordare, ogni imprecisione su una coppia di corde si trasferisce ed amplifica nel tentare di accordare le altre corde.
Per cui ti conviene effettuare una verifica complessiva e procedere eventualmente a rifinire ulteriormente l’accordatura.
3. Accordatura ad orecchio con gli armonici
Veniamo al terzo sistema per accordare il basso.
Questo metodo è quello che probabilmente richiede qualche capacità tecnica delle mani in più.
E’ un sistema in un certo senso simile al precedente perché sfrutta la consonanza di suoni. Questa volta però utilizzerai gli armonici naturali.
Gli armonici ti consentono di ottenere dei suoni più alti rispetto a quello che puoi ottenere dalle corde del basso suonate a vuoto o su uno dei tasti schiacciando la corda.
Ascoltiamo la differenza tra una nota ed il suo armonico naturale (nell’audio qui di seguito puoi ascoltare prima la nota al naturale e poi, al secondo 6, il suo armonico):
Per produrre un armonico dovrai poggiare il dito della mano sinistra sulla corda, in corrispondenza del tasto, senza però schiacciare la corda sulla tastiera. Non appena avrai pizzicato la corda con la mano destra dovrai rilasciare la mano sinistra in modo da lasciar risuonare l’armonico.
Gli armonici naturali vengono prodotti solo su alcuni tasti. I più facili da ottenere sono sul 5°, 7° e 12° tasto.
In particolare:
- sul 5° tasto si ottiene un armonico corrispondente alla nota della corda suonata. Per cui, come nel file audio precedente, se stai suonando sulla prima corda (SOL), l’armonico al quinto tasto sarà appunto un SOL (più acuto ovviamente).
- sul 7° tasto si ottiene la quinta giusta della nota corrispondente alla corda suonata a vuoto.
Max ma che stai dicendo? Cos’è questa “quinta”?
Hai ragione. Se sei agli inizi del tuo percorso di studio probabilmente non hai ancora affrontato lo studio degli intervalli.
Per ora prendi per dato quanto ti riporto qui di seguito:
N. CORDA | 1a | 2a | 3a | 4a |
NOTA CORDA A VUOTO | SOL | RE | LA | MI |
NOTA ARMONICO 5° TASTO | SOL | RE | LA | MI |
NOTA ARMONICO 7° TASTO | RE | LA | MI | (SI) |
Le colonne della tabella indicano la corda di riferimento (prima, seconda, terza e quarta).
Sulla seconda riga della tabella trovi la nota delle corde suonate a vuoto. Sulla terza riga la nota corrispondente all’armonico suonato al 5° tasto. Sulla quarta riga avrai invece l’armonico al 7° tasto.
(L’armonico al 7° tasto della corda di MI l’ho segnalato tra parentesi semplicemente perché ai fini del processo di accordatura di un basso a 4 corde non ci servirà).
Come puoi facilmente vedere dalla tabella, una volta accordato il SOL con l’aiuto “esterno” (come nel caso dell’altro sistema ad orecchio che abbiamo visto in precedenza) potrai procedere molto facilmente.
Ti riporto qui di seguito solo come fare per accordare la corda di RE.
Per completare l’accordatura ti basterà successivamente procedere allo stesso modo per le altre due corde di LA (A) e MI (E).
Accordare la corda RE (D)
Una volta accordato il SOL dovrai andare a suonare l’armonico al 7° tasto, sempre sulla corda si SOL.
Dalla tabella si evince che la nota prodotta è un RE.
Passa ora alla corda di RE (2a corda) e suona l’armonico al 5° tasto. La nota prodotta è sempre RE.
Abbiamo quindi due RE: quello ottenuto con l’armonico sulla corda di SOL al 7° tasto e quello sulla corda di RE al 5° tasto. Non ti resta che prestare orecchio e verificare se ci sono o meno battimenti.
Qui di seguito un esempio di battimenti ottenuti suonando due armonici di RE sulla prima e sulla seconda corda:
Dopo aver girato la chiavetta ed accordato la corda avremo questi suoni:
Bene. Ora il RE è perfettamente accordato.
Procedi in questo modo anche per le corde di LA (A) e MI (E).
Le Ottave
Una volta effettuati i passaggi sopra indicati, il processo di accordatura formalmente può dirsi completo.
In realtà, una perfetta intonazione dello strumento richiede un ulteriore passaggio: l’accordature delle ottave.
Vediamo di che si tratta, fermo restando che questa delle ottave è un regolazione che non è necessario effettuare ogni volta che accordi il basso.
Tipicamente si procede all’intonazione delle ottave ogni volta che si effettua un setup dello strumento oppure quando si cambiano le corde.
Regolare le ottave significa, in pratica, far si che anche la porzione di corda che parte dal 12° tasto sia intonata. Dal tasto 12 infatti inizia la seconda ottava della corda.
Ad esempio, prendiamo la corda di SOL suonata a vuoto. Questo suono è appunto un SOL. Al 12° tasto avremo un altro SOL, di un ottava superiore (più acuto, più alto).
Non preoccuparti se il concetto non ti è chiaro dal punto di vista teorico. Per ora prendi per buon quanto ti ho indicato e cerca di apprendere il concetto di accordatura delle ottave.
Come procedere ad intonare le Ottave
Per intonare le ottave dovrai necessariamente ricorrere ad un accordatore.
Come prima cosa, una volta attaccato il basso all’accordatore, verifica che effettivamente la corda sia ben accordata (una verifica ulteriore potresti farla suonando un armonico naturale al 12° tasto e vedere l’accordatore cosa indica).
Verificata la corretta intonazione della corda a vuoto, premi la corda di SOL al 12° tasto e controlla quanto ti indica l’accordatore.
Questa volta se la nota non è perfettamente intonata non dovrai più agire sulla chiavetta della paletta (in questo modo finiresti per modificare l’accordatura generale della corda). Dovrai invece agire sulla piccola vite posta sul retro del ponte.
Si tratta di una vite che modifica la distanza della selletta su cui poggia la corda rispetto al capotasto.
Nell’immagine qui di seguito un esempio di ponte di un basso a 5 corde. Le frecce indicano dove si trovano le piccole viti che dovrai regolare:
Avvitando e svitando farai rispettivamente arretrare o avanzare la stelletta del ponte.
In questo modo si andrà ad effettuare una microregolazione che agisce appunto sull’ottava della corda.
Se la nota è calante dovrai procedere a svitare la piccola vite. La selletta si muoverà in direzione del capotasto riducendo (di qualche millimetro) la lunghezza della porzione di corda vibrante. Di conseguenza avrai un suono più alto, che è quello che ci serve in questo caso.
Se l’ottava è crescente procederai in modo inverso.
Ovviamente dopo aver regolato l’ottava dovrai fare un check sull’accordatura generale della corda. Stiamo infatti comunque modificando la “situazione” creata con l’accordatura precedente della corda. Dopo di che si ritorna a verificare l’ottava.
Procedi così per tutte le corde, una alla volta, e non dimenticare di fare poi un check generale alla fine.
Conclusioni
In questo lungo articolo abbiamo visto come procedere per accordare correttamente il basso elettrico.
Ti ho mostrato i tre principali metodi che puoi impiegare.
Accordare è sicuramente il passo fondamentale per iniziare a suonare. Il primo step che ti consentirà di ottenere grande gratificazione dallo strumento e da ciò che suoni.
Come sempre se hai necessità di domandarmi qualche cosa oppure se vuoi semplicemente sostenere questo blog, lascia un commento qui in basso. A te non costa nulla, mentre per me vuol dire tanto, soprattutto perché mi dimostri che il tempo impiegato a realizzare un articolo di questo tipo non è poi tempo perso.
Ci leggiamo nei prossimi articoli dedicati a chi vuole iniziare a suonare il basso e a chi vuole ripassare o migliorare alcune sue conoscenze o capacità musicali.