Trascrizione #70 – Bring Back That Leroy Brown (QUEEN)
Ho già trascritto altri brani dei Queen. Questo però è diverso dagli altri.
Bring Back That Leroy Brown è una canzone che non ti aspetti da una band hard rock e glam come i Queen, almeno per ciò che avevano fatto ascoltare fino a quel momento.
Il brano è contenuto all’interno dell’album Sheer Heart Attack, terzo disco dei Queen (1974), è rappresenta, insieme a Killer Queen, il brano che lascia intravedere il cambiamento stilistico a cui stavano andando incontro i Queen.
Una piccola curiosità con facciamo un giochino: nel testo è presente una frase che ritornerà poi in una canzone epocale. La frase è: “Put a shot gun to his head”. In quale altro brano comparirà di lì a poco? Se ti va, lascia un commento qui in basso.
Ho provato a cercare su internet informazioni su questo Leroy Brown. Sembra che Freddi Mercury, autore della canzone, si sia ispirato al brano “Bad, Bad Leroy Brown” di Jim Croce.
Ora, tralasciando la fonte di ispirazione, quello che colpisce è soprattutto il fatto che ci troviamo di fronte ad una canzone che potrei definire quasi interamente melodica.
In che senso Max?
Nel senso che anche la sezione ritmica, ascoltando con attenzione, svolge certamente un ruolo ritmico … ma direi che l’intenzione è soprattutto melodica. La stessa batteria di Roger Taylor non ha un andamento catalogabile in termini di groove. Ha una forte impronta melodica.
John Deacon dà sfogo a tutto il suo genio creativo, realizzando una linea di basso che si incastra perfettamente con l’andamento della voce di Freddie Mercury.
Proprio questo aspetto (l’intenzione melodica di tutti gli strumenti) mi ha reso il lavoro di trascrizione particolarmente difficile.
Mancano infatti i classici riferimenti ritmici. Già solo individuare i BPM non è stata cosa facile .
L’esecuzione/registrazione di Bring Back That Leroy Brown non è certamente stata fatta a clic. Il brano presenta continue oscillazioni dei BPN, che ovviamente erano frutto del mood che si voleva dare alla canzone, nelle sue varie sezioni.
E’ qui si viene ad un’altra particolarità.
La canzone è costituita da quattro sezioni, tutte introdotte dal ritornello, cosa non molto frequente.
La canzone inizia proprio con il ritornello. Questa è inoltre l’unica parte che si ripete in modo sostanzialmente uguale lungo tutta la durata del pezzo.
Tutte le altre parti sono una sorta di strofe che poi finiscono ognuna per avere una diversa evoluzione.
Armonicamente il brano è in DO, ma non mancano di certo variazioni e sostituzioni di accordi.
Per quanto riguarda in particolare il lavoro di John Deacon, a mio parere questo pezzo mostra in tutto il suo splendore la sua genialità.
Credo che nessun altro bassista sarebbe stato in grado di realizzare un arrangiamento come il suo su brano “particolare” come questo.
Osserva, per esempio, il ritornello.
Il basso segue la linea vocale assumendo quindi un carattere prettamente melodico (come ti ho più volte ripetuto), infarcito però di piccoli frammenti ritmici, costituiti dagli ottavi di fine battuta 1 e 2. Nella battuta 3 invece il basso disegna una linea che fa da contrappunto a quella vocale.
Le strofe iniziano con il basso che continua a riproporre sostanzialmente l’andamento melodico e ritmico della voce per poi passare a parti che fanno nuovamente da contrappunto alla parte vocale (vedi l’uso di scale e cromatismi, spesso delle volte vere e proprie porzioni di scala cromatica che vanno oltre la singola tipica nota cromatica di passaggio).
Non manca, tra l’altro, anche un frammento suonato al contrabbasso (battute 47 e 48).
In occasione del break strumentale il brano si trasforma ancora per diventare classico rock&roll .
In questa parte è interessante osservare come l’andamento del basso si fonda con la mano sinistra di Mercury al piano.
Mercury sembra però suonare degli ottavi, contribuendo a creare, insieme al lavoro di Roger Taylor sul rullante, una andatura decisamente galoppante, tipo quella di un treno … tanto che i “vooh vooh” vocali sembrano riprodurre proprio il ciuff ciuff di un treno.
La linea non è assolutamente semplice da eseguire, complice anche il BPM di riferimento (tendenzialmente introno ai 235/240 BPM), ma studiarla e suonarla è fighissimo.
Ultima osservazione. Prova anche ad ascoltare la canzone facendo attenzione ai cori. Semplicemente geniali a mio parere.
Se ci si ferma a pensare un secondo al fatto che questi quattro musicisti avevano dato prova di essere degli ottimi musicisti hard rock, viene da pensare: “ma come cavolo hanno fatto a tirar fuori un arrangiamento di questo tipo?”.
Per me trascrivere questo brano ha rappresentato una vera e propria sfida. Credo di essere riuscito ad ottenere comunque un buon risultato … ti confesso che inizialmente avevo deciso di scartare questo brano … “nooooo, ma chi me lo fa fare? Troppo lavoro”…
Però poi mi sono detto: “se voglio migliorare devo passare anche per questi brani più difficoltosi”.
Scarica la partitura, suonala e fammi sapere cosa te ne pare.
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Dettaglio trascrizione
Artista: Queen
Album: Sheer Heart Attack
Brano: Bring Back That Leroy Brown
Anno di uscita: 1974
Versione: Studio
Bassista: John Deacon
Basso: 4 corde
Velocità: 240 Bpm
Tempo: 4/4
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